La prof.ssa Giovanna Gualino ci ha lasciti il 7 gennaio 2008.
La perdita di una collega e amica penetra nel presente, con la forza amara e triste di un recente passato di giorni e d'impegni condivisi nell'attività scolastica, aprendo il confluire dei ricordi personali e professionali. Nata da genitori di Sostegno a Londra, dove il padre gestiva una qualificante attività artigianale, Giovanna frequentò le scuole inglesi nella capitale sino all'adolescenza e in Italia l'Istituto magistrale a Vercelli e la facoltà di Lingue straniere nell'Università di Ca' Foscari a Venezia. Concreta e pragmatica per indole, benché formatasi in un ambiente cittadino di cui aveva acquisito usi e mentalità, amava i ritmi e le atmosfere della vita in paese, vissuti con schietta semplicità. Insegnante per decenni di lingua e letteratura inglese nelle scuole superiori della zona e soprattutto nel Liceo scientifico di Borgosesia, amava la professione con generosa disponibilità anche in tempi e circostanze non facili. Non ostentava mai la sua cultura articolata e profonda, né enfatizzava 'in famiglia e fuori ' la mole di lavoro intellettuale e domestico, d'impegni e di obblighi spartiti con equilibrio tra scuola e famiglia. Un pudore innato (e proprio della sua generazione) la tratteneva da troppe confidenze, ma chi la conosceva ne intuiva la solidità morale, il costante senso del dovere, la ricchezza interiore alimentata dagli affetti familiari e delle amicizie. Amava anche i silenzi e i momenti di raccoglimento più intensi e vivibili nella vasta campagna di Sostegno, o nelle prime ore del giorno, quando Giovanna iniziava la sua operosa giornata, e nella casa silenziosa preparava le lezioni, correggeva i compiti. Suoni e colori di stagioni non troppo lontane si affollano in fermo immagine: la grande casa antica, gli archi, il pergolato, i profumi dei frutti maturi; le passeggiate nei campi e sulle colline; l'ultima casa intima, piena di libri, aperta sui fiori e sull'orto; i conversari con il marito Savio, i quattro figli vivaci e creativi, le nuore, i nipoti'
Non calerà il silenzio su quelle stanze luminose, intrise di vita e abitate da ricordi, ancora aperte - e non solo per tradizione di famiglia - all'accoglienza e all'ospitalità.