Ho memoria di una soleggiata giornata estiva, di vestitini leggeri, di quellatmosfera rarefatta che caratterizzava le quotidiane incombenze del mio mondo bambino. Eravamo dal lattaio. Tu con la tua mamma, io con la mia. Tu disinvolta, chiacchierina, io attaccata a una gamba di mia madre. Tu biondissima, solare, con due grandi occhi azzurri un po strabici, io mora e timida. Sentivo parlare di te e con te, avevamo forse quattro anni.
Ecco. Questo è il mio primo ricordo di te.
Da allora sei sempre stata una presenza importante a Borgosesia, quasi un punto di riferimento, anche se le nostre vite si sono incontrate solo al liceo. Dove ceri tu cerano allegria e spensieratezza. Ti vedevo passeggiare con le amiche, con la tua amica del cuore, quasi una sorella gemella, bionda come te, alta come te. Ogni volta provavo ammirazione e invidia per quel tuo essere così vivace.
Al liceo hai portato la tua grande storia damore adolescenziale con Guido, tu sempre avanti a tutte noi, sempre pioniera di un mondo che vedevamo aprirci davanti e che non conoscevamo ancora. Tu ce ne regalavi degli assaggi, sempre allegra, solare, positiva. Anche quando ti arrabbiavi sembrava non fosse mai sul serio.
Poi sono arrivate le vacanze in quellestate dei diciotto anni. AllElba. Con Paola e Elisa. Quante risate, quante stupidate! E tu sempre al centro del nostro mondo.
Luniversità ci ha divise, ma in quel piccolo paese che era Piazza Aspromonte, ci ritrovavamo. E poi cera sempre il sabato sera, le uscite in compagnia. Tutti noi del liceo più qualcuno di fuori. Avevamo realizzato anche un concerto! Ne conservo ancora le foto un po sbiadite. Io stavo fra gli spettatori, ma tu cantavi con la tua bellissima voce. Marco, Paolo, Giannino, Enrico, Horry, Mario e te, là sul palco della Pro Loco. Quante feste a casa tua, nella taverna, quanta musica e risate e lacrime e gelosie e rabbie e scherzi! Tutta la nostra gioventù.
Ciao Mara. Grazie per tutto quello che sei stata.